Antonio Guidolin

Carissimo Giandomenico, mi complimento con te e con tutta la redazione di “Voce rosatese” per aver ripreso, dopo anni di silenzio, la pubblicazione della storica testata.

Per il sottoscritto che l’ha vista nascere e crescere negli anni “ruggenti”, quando la parrocchia era guidata dall’Arciprete mons. Mario Ciffo, è stato un grandissimo ritorno.

Nel corso di quegli anni essa si è evoluta con lo scorrere del tempo: da lettera agli amici che stavano svolgendo il servizio militare di leva ad appuntamento per la vita parrocchiale per tutte le famiglie e per i rosatesi emigrati. Così nel tempo si è silurata ed ha svolto una funzione importante all’interno della vita della parrocchia.

Aveva una caratteristica inconfondibile, allora. La copertina era sempre uguale con la variazione del colore di fondo. E l’immagine della copertina era il marchio della sua autenticità.

Ecco il motivo del mio scrivere. Tranne il primo numero della nuova pubblicazione, gli altri hanno avuto immagini diverse, che seppur belle e anche artistiche, hanno rischiato di confondere la peculiarità del prodotto, con altre pubblicazioni che periodicamente vengono recapitate nelle nostre famiglie.

Per questo motivo vorrei suggerire alla redazione da te guidata, di ritornare alla “vecchia”, inconfondibile copertina che, a mio modesto parere, non ha eguali e, contemporaneamente evitare possibili confusioni.

Spero di non aver disturbato e nel complimentarmi per lo sforzo che viene prodotto per dar voce alle molte cose positive che avvengono in parrocchia e all’interno dei tanti gruppi che animano la vita della nostra comunità, cordialmente saluto.

                           Antonio Guidolin

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