La felicità, forse, è un Natale semplice in famiglia
Caricato da Mattia Bisinella il 4-02-2019 in Editoriale, Edizione Corrente di Giandomenico Cortese “In fondo a quel so mondo de carton El Bambineo de tera e gli anzoleti, San Giuseppe e la Madona in orazion, dentro la paja speta che stasera come ‘na volta mi li tere fora, col musseto e co’ l’acqua quasi vera, le montagne de soca de rubin, le piegore, le stelle, l’elefante, i pastori e la casa col mulin. ‘Desso me mama xe partia da sola par vedare ‘l presepio in Paradiso coi anzoli ce sono la momdòla; cussì no posso dire le orazion come ‘l Bambin de tera e gli anzoleti che in fondo a quel so mondo de carton i speta sempre chieti…chieti…chieti”. Sono i versi un po’ malinconici, ma sinceri, del “nostro” grande poeta dialettale, Gino Pistorello, dedicati a “El me presepio”. Li ritrovo oggi nella loro intrigante semplicità, alla vigilia ormai prossima di un tempo che, non solo per i bambini, induce se non alla felicità, certo alla serenità. Quando vissuto nel calore della famiglia, nella sua esperienza tra continuità e rinnovamento. La famiglia, “una istituzione naturale, scritta nelle differenze biologiche e psicologiche dei sessi, con quegli elementi fondamentali che tutti conosciamo – proclamava nel nostro Duomo, in una sua magistrale omelia, l’indimenticato Arciprete Mons. Bruno Piubello, in una ormai lontana domenica, era il 28 dicembre 1986 – : l’unione, l’integrazione tra l’uomo e la donna, la trasmissione della vita”. Richiamava don Bruno, nelle sue parole, il “modo di vivere” quegli elementi, pur nella diversità dei tempi e dei luoghi, che hanno fatto la storia della nostra umanità. Natura e cultura plasmano la vita di ciascuno di noi, danno lievito all’esistenza, impostano, offrono significato alle relazioni, legittimano la nostra libertà. Quei dieci anni (tra il 1979 e il 1989) di presenza tra noi di don Bruno li ricordiamo, con un pizzico di nostalgia, come quelli vissuti da una comunità in cammino. Chiudeva, mons. Piubello, quella sua “predica” sul valore della famiglia, richiamandosi ad una espressione di Madre Teresa di Calcutta, la quale leggeva i segni della crisi – allora – della stessa famiglia col fatto che gli sposi non pregano più insieme: “Che si mettano a pregare e capiranno esattamente quel che devono fare…”. Troppo eccentrici oggi per valutare la semplicità, la nuova attualità di questi pensieri. Ma a Natale si può trovare la potenza di un silenzio, da condividere, tra le luci e i frastuoni, i tanti doni...leggi