Caricato da Mattia Bisinella il 15-06-2019 in Edizione Corrente, Educare Oggi
di Elisabetta Nichele Parlare di comunità appare una cosa scontata. Siamo nati e viviamo all’interno di comunità. La famiglia in cui ci troviamo membri fin dalla nascita è in assoluto la prima di queste, all’interno di altre, che conosciamo e sperimentiamo. Dentro a tale cornice sviluppiamo, quasi involontariamente, il senso di comunità. È raro soffermarci a pensare a questa situazione, l’abitudine non ci porta a farlo, ma enorme è il valore che essa dà alla nostra vita. Dagli studi condotti su questo concetto, il senso di comunità si riferisce alla “percezione di similarità con altri, una riconosciuta interdipendenza, una disponibilità a mantenere tale interdipendenza offrendo o facendo per altri ciò che ci si aspetta da loro, la sensazione di appartenere a una struttura pienamente stabile e affidabile” (Sarason ,1974). Per cogliere il significato profondo di comunità, occorre partire dai fattori diversi, ma interconnessi, che lo compongono: L’appartenenza, quel sentimento di far parte di qualcosa, che si rintraccia nelle usanze, nei confini territoriali, o storici-culturali. La persona sente di far parte di un gruppo e percepisce un’accettazione da parte degli altri membri; ciò genera un senso di sicurezza emotiva per lei molto importante. L’influenza, corrisponde a quella sensazione di poter effettivamente incidere nella comunità e di percepire anche un certo controllo, indispensabile per poter essere attratti verso quel gruppo: una sorta di danza tra comunità e individuo. In ogni caso non ci può essere partecipazione attiva se nel singolo non c’è la percezione di poter apportare qualcosa, modificare in qualche modo la propria comunità o territorio, grazie anche a quelle diversità intellettuali, culturali, religiose e professionali che gli appartengono. L’integrazione e soddisfazione dei bisogni: le persone si sentono parte di una comunità verso la quale avvertono una sicurezza nel soddisfacimento dei propri bisogni, sia pratici che psicologici; soddisfazione dei bisogni in una interdipendenza e dialogo tra i membri della comunità. La connessione emotiva condivisa, un legame affettivo che unisce i membri di un gruppo che varia in base al numero e alla qualità dei rapporti fra gli individui. Questa si crea quando sussistono le precedenti condizioni e a sua volta le rafforza in un ciclo virtuoso. Il modo di stare insieme come ‘comunità’ punta su un’identità collettiva specifica, sulla condivisione di norme e valori, sulla sfera della solidarietà. Nella società in cui viviamo, infatti, emerge sempre più necessaria l’esigenza di recuperare gli elementi della comunità per far fronte agli...
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