Che altro mi manca?

di Antonio Bonamin

 

“Che altro mi manca?” è la sollecitazione che il Vescovo Pizziol ci offre per ripensare alla nostra condizione di cristiani nella lettera pastorale 2018-2019 per lo più rivolta alle comunità suggerendo una maggiore attenzione ai giovani. È un bel quesito, tratto dal Vangelo di Matteo (Mt 19,20), quando il giovane ricco chiede a Gesù: «ho seguito tutte le regole, cos’altro mi manca per il regno dei celi».

Questa lettura ci sollecita a ripensarci come comunità, cosa altro dobbiamo fare perché Rosà diventi una Chiesa compiuta. Noi, volontari Caritas, da poco abbiamo intrapreso una strada di servizio verso i poveri, con nostra grande sorpresa scopriamo il valore universale di questa pratica.

Ogni giorno, siamo in dialogo con afflitti e sfiduciati, emarginati e abbandonati. È un dialogo costante che ci mette di fronte ad una sfida profonda verso noi stessi, ogni giorno dobbiamo ripensare alla nostra condizione di cristiano in dialogo verso il prossimo, perché piano piano, mentre fai cose per il “povero” ti accorgi che il povero sei tu.

Scopri che le povertà non sono quelle materiali ma quelle emotive, di ambizione, di infelicità nonostante hai tutto.

Ecco il messaggio universale della Carità, non è una azione che fai per il povero, ma una azione che fai per te e per la comunità.

Questa esperienza ci conferma che è più quello che ricevi in verità e fede, di quello che dai in parole di conforto e pane.

Qui capisci il messaggi: la Chiesa è carità e non c’è Chiesa senza carità.

La Caritas Diocesana ci aiuta molto, ci guida nel nostro cammino per portare il giusto messaggio nella comunità. Ci esorta ad incontrare quante più persone e annunciare con lo spirito di missionarietà che è il compito principale di Caritas.

Il 18 novembre 2018, Giornata Mondiale del Povero, è stata un’occasione unica per allenarci ad ascoltare il “grido del povero” che è compito di tutti.

Il nostro impegno è che non sia stato un momento sporadico, relegato ad una ricorrenza annuale, deve essere pratica continua e, per questo, nel 2019 intraprenderemo un’attività di sensibilizzazione con i quartieri e con le frazioni.

La prima esperienza con il quartiere Ca Minotto ha dato frutti sorprendenti. È il nostro impegno come Caritas Parrocchiale di andare nel territorio e fare degli incontri di informazione e sensibilizzazione.

 

CRONACA SPICCIOLA

Carissimi, saluti affettuosi da tutti noi… ancora una volta desidero esprimere la mia gratitudine unita a quella della comunità parrocchiale di Mugunda per il grande dono che ci avete fatto perché potessimo comperare l’ecografo.

È già in funzione da un mese e per ora tante mamme ne stanno beneficiando.

Il Tecnico che esegue le ecografie ci ha detto che è una macchina molto buona. Siamo tutti molto contenti e vi diciamo grazie, Dio vi benedica e benedica la vostra generosità. Invio alcune foto con il personale del dispensario.

Cordiali saluti,

Sr. Adriana

 

CRONACA SPICCIOLA

 

“Da un’idea di Don Alex abbiamo cercato di far conoscere, ai giovani del GREST, l’antica tradizione del suono delle campane a corda. Non si aspettavano che a suonare le campane fosse così complicato. Molti hanno dimostratointeresse, alcuni una buona abilità e qualcuno si divertiva a farsi sollevare appeso alle corde delle campane”

Fiorenzo Martinello

CRONACA SPICCIOLA

All’interno del “Parco delle rose” a Rosà, sorge un capitello. Anni fa, don Alessio Graziani, nel salutare i rosatesi, pose un’immagine di Papa Giovanni XXIII. Non si sa quale fine abbia fatto quel quadro.

Per questo motivo, prima di lasciare la parrocchia, don Alex ha voluto coprire quel vuoto con la posa della statua di Maria Ausiliatrice, la Madonna di don Bosco. La foto riprende  il momento della benedizione.

Ci si augura che l’immagine abbia a testimoniare per lungo tempo il ricordo del bene che don Alex ha dispensato in questi sette anni di permanenza in mezzo a noi.                

Angelo Zen

CRONACA SPICCIOLA

 

Fare Sagra, secondo noi Giovani, può essere intenso come un gruppo di persone che condividono un obiettivo comune: unire le proprie energie per creare un evento in cui i rosatesi possono trovarsi, sentirsi parte della grande Famiglia di Rosà. Così ci siamo raggruppati e quest’anno si è formato un gruppone: compatto, solare e mai stanco, sia di piccoli che di grandi! Da stupirsi come basti girare l’angolo della strada per trovare preziose risorse che hanno voglia di mettersi in gioco al 200%! Anche solo per pochi giorni! Il nostro motto? Fare festa servendo e coinvolgendo i visitatori, senza troppe pretese! Perchè come dice un proverbio africano: se vuoi arrivare primo, corri da solo; ma se vuoi arrivare lontano cammina insieme!

Luca Gasparotto

 

 

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