Dono e perdono

di don Giorgio Balbo

[dropcap style=”font-size: 60px; color: #1e6bbd;”] I [/dropcap]n piena crisi (crisi di soldi, di idee, di futuro..) è un po’ paradossale soffermarci sul donare come cifra dell’umano, cioè, in altre parole, dire che se non si dona, non si è nemmeno uomini. I nostri vecchi ci hanno detto spesso che nessuno fa niente per niente, e anche il dono instaura (al contrario di quello che si potrebbe pensare) uno scambio, dal momento che uno si aspetta, se non il contraccambio, almeno un grazie, e se non arriva neanche questo, che da qualche altra parte arrivi pure per lui un altro dono, magari chissà quando. Quando si regala qualcosa, di solito (!) si toglie l’etichetta col prezzo…proprio perché il valore commerciale non deve indurre in…tentazione (anche se poi tutti più o meno sanno di cosa si tratta). Lasciare il prezzo sarebbe un gesto di pura esibizione e vorrebbe dire forzare il gesto stesso. E cosa dire poi dei regali che passano di mano in mano (cambiando solo la confezione esterna!) o perché doppi, tripli o perché proprio non vanno giù…

E poi ci sono i doni immateriali, che a volte sono preziosi proprio perchè scarsi. Un bene scarso per definizione oggi è il tempo, specialmente per chi lavora e ha famiglia. E regalare un po’ di tempo diventa allora uno dei doni più difficili da fare, ma anche dei più graditi da accettare. Anche regalarsi del tempo è sempre più difficile. Ecco perché se tutto fosse solo egoismo e piacere, non esisterebbe il dono, ma neanche la vita stessa. Le relazioni sociali diventano il vero tesoro, e lo stesso profitto è un indicatore di efficienza, non l’unico scopo dell’associarsi in una impresa. Mettiamo il caso (molto più frequente di quel che si pensi) in cui il massimo del profitto/denaro vada di pari passo col minimo nei rapporti umani (scontri, umiliazioni, mobbing ecc): una impresa del genere quanto reggerà? Se ognuno è un essere in relazione, proprio il maggior benessere individuale chiede il maggior benessere comune, con logiche che mirano a com-petere, cioè a chiedere insieme, cercare insieme. L’alto valore simbolico del donare sta proprio  alla base di ogni scambio  che mira a rafforzare la relazione e il legame che ci unisce agli altri. Sarebbe preoccupante la persona che non regalasse mai niente a nessuno e sarebbe ancora più preoccupante chi, ricevendo un dono, lo ritenesse un diritto o la cosa più naturale del mondo, mentre invece non c’è nulla di più innaturale e nulla di più soprannaturale, e quindi di più umano. Chiedo perdono.

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