di Suor Cristiana
Proposta di un gruppo di educatrici dell’Istituto Palazzolo
Che titolo curioso… Per capire è meglio leggere.
Ogni anno a Rosà, nella grande famiglia del Palazzolo, il 22 maggio è una data importante, che non passa inosservata.
Ci siamo chieste: quest’anno che si fa? Le solite cose: messa animata dal coro delle “tose”, il pranzo solenne, un bel film. Qualcuno sbotta: ma ci vuole qualcosa di diverso che faccia memoria del fondatore! L’idea arriva: perchè non ricordare le sei sorelle morte di ebola, che abbiamo un po’ dimenticato?
Vengono convocate le educatrici, consegnato loro un depliant con stralci della vita delle stesse in modo di farle sentire vicine. A ciascuna viene data la possibilità di scegliere.
Non è stato uno scherzo. Hanno imparato le brevi note storiche e durante la messa, a mo’ di omelia, a sorpresa, sono arrivate, una alla volta, queste belle giovani suore. Sorridenti, pronte a raccontare la propria esperienza, vissuta in prima persona.
Non tutti subito hanno capito. Il parroco ha gioito pensando ad un dono della Madre generale che mandava le juniores in aiuto a Rosà! Figuratevi……
Quando l’occhio è caduto su un tatuaggio che spuntava da una gamba poco mortificata, si è svelato il mistero.
Dopo la testimonianza di una suora, un tosa in carrozzina, accompagnata da un operatore ha offerto una rosa rossa, segno dell’amore che le ha spinte a donare la vita. È stato un momento di vera commozione, soprattutto per le suore che hanno sentito viva la testimonianza di queste grandi sorelle.
La scritta a caratteri grandi “Amore chiede amore”, posta sotto il quadro del Palazzolo è stata il cuore della celebrazione.
Da lì è scaturito l’invito a vivere “il dono di sè”, ognuno nella propria situazione di vita, soprattutto in questo anno della misericordia.
L’amore ha una forza che tutti capiscono. È lui stesso la linfa alimenta il mondo.