Il saluto del nostro arciprete don Angelo

ACCONTENTARSI….

 

Ci hanno sempre detto che dobbiamo imparare ad accontentarci… di quello che siamo, di quello che abbiamo, di come va il mondo. Sembra conveniente stare tranquilli, perché di questi tempi non si possono fare grandi “voli”. Forse dobbiamo imparare a non accontentarci: non si tratta di beni materiali (per quanto, pure quelli…), ma di qualità nelle nostre relazioni, nelle esperienze che facciamo.

In altre parole, siamo chiamati tutti ad avere grandi desideri: è l’invito di Gesù che con la sua parola e il suo esempio non era certo

preoccupato di non “disturbare”. Il suo messaggio è stato dirompente, ha chiesto ai suoi discepoli di “esagerare” nel perdono, nella condivisione, nella solidarietà, nella misericordia, nella coerenza della vita. La luce, il sale, il lievito (a questo Gesù ci ha paragonato) non possono essere privi di forza, spenti, senza sapore. Abbiamo appena celebrato la Pasqua. Papa Francesco scrive: “Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza la Pasqua”. Il volto pasquale quotidiano è quello di chi, come tutti passa ogni giorno attraverso le croci della fatica e del dolore, ma sa che si può sempre risorgere a vita nuova. È il volto di chi decide di non restare chiuso nella tristezza e quindi esce da sé e testimonia la speranza in mezzo alle difficoltà condivise con tutti, anche quando costa. Con i fatti e non con i bei sorrisi e le belle parole.

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