La “Schola Cantorum Sancta Caecilia” di Cusinati di Rosà, compie 90 anni

di Antonio Vanzetto e Claudio Pegoraro

 

Ho curiosato tra le polverose carte dell’archivio parrocchiale e frugando nella memoria storica dei pionierisuperstiti.

Nel 1924, con l’arrivo di don Giuseppe Carbonara, il paese di Cusinati da curazia (così si chiamava una parrocchia di secondaria importanza) divenne parrocchia autonoma a tutti gli effetti, staccandosi da Rosà. Furono completati i lavori della chiesa, interrotti per lo scoppio del primo conflitto mondiale ed iniziarono le prime attività pastorali, religiose ed associative; tra queste l’attività della “schola cantorum”.

Il 12 settembre 1927, festa liturgica del nome di Maria, nonché festa patronale parrocchiale, a questa data si può ricondurre la nascita della corale, fu eseguita la prima messa solenne dal coro, composto allora esclusivamente da voci maschili. L’organista, che si arrangiava con un piccolo “armonium” a pedali, che sbuffava come una locomotiva a vapore, era Giovanni Serafin, mentre il primo maestro direttore era Giuseppe Ambroso, sostituito poi da Pietro Baggio.

Il coro era composto da una trentina di coristi. Le messe venivano cantate esclusivamente nella lingua madre del canto sacro: il latino, posizionati dietro l’altare maggiore. Le prove si svolgevano dietro i confessionali e d’inverno il fiato si  materializzava in invisibili goccioline di ghiaccio, tanto era il freddo. Dopo qualche anno di attività il coro prese un assetto più strutturato: vennero eletti il presidente, il segretario ed alcuni consiglieri. Primo presidente fu Giuseppe Visentin, che rimase in carica parecchi anni. Con l’arrivo del nuovo parroco don Antonio Carolo, anche la “schola cantorum” conobbe un periodo di crisi, senza però mai interrompere la propria attività, alla ricerca di ambienti di fortuna per continuare le prove. All’inizio fu usata, come ripiego, una stalla dismessa di proprietà di Italo Ferrante Tessarolo; si passò poi in una piccola stanza di Giuseppe Fiorese ed infine in un locale di Pietro Baggio che in quel periodo ne era il direttore. Quando si dice che la passione supera ogni difficoltà: d’inverno, per riscaldare questi ambienti freddi e umidi, ogni corista portava un pezzo di legna per la stufa e qualcuno anche un fiasco di vino, per brindare, o come rimedio contro il freddo.  Con l’arrivo di don Virginio Rovea fu installato ed inaugurato nel 1981 l’organo a canne, opera della ditta Mascioni. Ciò è stato possibile grazie al contributo di una famiglia che ha offerto 5 milioni di lire, mentre tutte le altre famiglie, con l’acquisto di una canna per un valore di 50.000 lire, hanno coperto il resto della spesa, che ammontava a circa 80 milioni. Verso gli anni ottanta il coro riprese appieno la sua attività, senza più ricorrere a mezzi di fortuna. L’aggregazione delle voci femminili (soprani e contralti), iniziata alla fine degli anni sessanta dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, permise di ampliare il repertorio, grazie anche alla sapiente opera del maestro Giovanni Milani, coadiuvato come organista da Giuseppe Anziliero, che lascerà poi il posto allo storico maestro Antonio Busnardo. In questo periodo di massimo splendore il coro partecipò a parecchie manifestazioni corali in Francia, Svizzera, Carinzia ed in molte città del Nord Italia. Il nuovo parroco don Piero Segafredo, amante del bel canto, non fece mai mancare il suo appoggio, come pure una visita di cortesia e di incoraggiamento durante le prove. Nonostante il ritiro del maestro Milani e dell’organista Busnardo, anche l’ultimo parroco, don Flavio Chiomento, restò nel solco della tradizione, mantenendo in efficienza il coro, così importante per l’animazione liturgica. Oltre ai maestri già menzionati, si sono succeduti alla direzione Domenico Baggio, Giacomo Tessarolo, Alessandro Simonetto, mentre alle tastiere si sono avvicendati Marianna Bordignon e Simone Gheller.

Attualmente, a partire dal 2010, la corale Santa Cecilia è diretta dal maestro Aldo Torresan, insegnante di musica in pensione, diplomato presso il conservatorio di Venezia in direzione corale e musica polifonica che dal 1983 si è dedicato alla direzione di cori parrocchiali, restando nella tradizione del canto corale sacro classico, sia in lingua latina che italiana.

Organista è Matteo Siviero, appartenente ad una famiglia di musicisti, giovane competente e molto appassionato, che alterna le tastiere dell’organo ai testi di giurisprudenza. Ha studiato organo al conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto.

Da dieci anni è il pianista dell’ensemble “Melodie Immortali”. Ha accompagnato al pianoforte le allieve di canto lirico del soprano Elisabetta Tandura.

Non ci siamo mai soffermati sul repertorio, ma una parola la spendiamo anche per questo:  l’esperienza acquisita nel corso degli anni, ci ha portato ad ampliare il nostro repertorio spaziando sulla grande musica sacra, fino alle composizioni più popolari. La versatilità e complementarietà delle voci ci consentono di unire quindi al repertorio più classico, brani moderni in grado di coinvolgere un pubblico vario e più ampio, anche se la lingua latina la fa da padrona.

Non mancano nell’arco dell’anno momenti conviviali, che servono come collante ed occasione di affiatamento e per rinsaldare i vincoli di appartenenza e di amicizia già esistenti.

Ti è piaciuta la storia? …ma non finisce qui!!! Per saperne di più vieni a trovarci ogni giovedì alle ore 20.45 in chiesa a Cusinati. Vieni anche solo per ascoltare e scoprirai che cantare in coro è una bellissima esperienza, che regala molte soddisfazioni e profonde emozioni, diverte e libera la mente. Regalati il tempo di passare da noi una volta, poi sceglierai tu, ma almeno non rimarrai con il rimpianto di non averci provato! Provaci, non costa nulla! Basta vincere la pigrizia.

Il compleanno della corale è stato ricordato e festeggiato con un concerto sabato 7 ottobre 2017 nella chiesa parrocchiale di Cusinati di Rosà con la presenza della corale stessa “Schola Cantorum Sancta Caecilia” e la partecipazione dell’ “Accademia corale musica reservata” diretta dal maestro Lino Dalla Gassa e accompagnata all’organo da Manuel Canale. Contestualmente sono stati ricordati e ad essi consegnato un gradito riconoscimento due pionieri superstiti, che hanno vissuto, quasi dagli albori, le vicissitudini della corale e pur non facendone più parte hanno mantenuto uno stretto legame con la medesima: Cav. Giuseppe Visentin e Antonio Matteazzi.

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