di Mariateresa Tessarolo
Quando ho saputo che avrei dovutobintrodurre la figura della signora Elvira Dalle Zotte, mi sono chiesta sul come avrei potuto chiamarla visto che per me resterà sempre la maestra Elvira, la mia cara maestra della scuola elementare.
Nasce a Montenero d’Idria nel 1937. Ben presto per la professione del suo papà che era guardia forestale, si trasferisce con la sua famiglia a Moggio Udinese dove trascorrerà l’infanzia e parte della sua giovinezza, nel 1957 invece approda a Cismon del Grappa. Qui conosce Virgilio Peruzzo in quel treno che li conduce a Vicenza negli anni della scuola superiore. Diventerà sua sposa nel 1963, data che segna il suo arrivo a Rosà dove vive attualmente ormai da più di cinquant’anni.
Ora è una maestra in pensione, come lei ama definirsi. Ha lavorato infatti come insegnante presso la scuola elementare Pascoli del nostro paese fino al 1996. “Insegnare – scriverà in una delle sue poesie – è stata passione coltivata per tutta la vita, il mio abito migliore”. Ed è proprio questa passione unita al suo altruismo che la porterà poi a seguire, come volontaria, per più di dieci anni, dei ragazzi extracomunitari, tenendo per loro lezioni di alfabetizzazione della lingua italiana.
Dalle sue origini friulane, come persona intraprendente e tenace, di strada ne ha percorsa molta attraverso i viaggi che l’hanno portata a girare il mondo, spinta sempre dalla sua curiosità di esplorare nuovi lidi, di conoscere nuovi paesi per apprezzarne le differenti culture e comprenderne le infinite contraddizioni. Camminatrice instancabile porta nel cuore anche il ricordo delle sue montagne, le Dolomiti che frequenta tuttora.
Oltre che per i viaggi, ha coltivato fin da bambina l’interesse per la lettura. Ha letto e legge molto. Anche la storia, rappresenta una sua grande passione, la storia per non dimenticare, la storia delle proprie radici, necessaria per guardare al futuro.
Appassionata d’arte, l’ama in tutte le sue forme. Adora andare per musei ed esposizioni di ogni genere, anche se in questi ultimi anni è la pittura informale ed astratta che l’affascina particolarmente.
Dietro il suo modo di apparire piuttosto schivo e riservato, nasconde una sensibilità speciale, come poche persone hanno, che l’ha portata a scrivere. Il genere che più ama è la poesia.
Il giorno infinito
I passi s’avviano
al tramonto.
Alla fine arriverà
il giorno infinito e
una nuova aurora
si aprirà oltre
ogni oscurità
e ogni gelo.
Tra Noi
L’invisibile filo
delle nostre anime
teneramente
ci appartiene.
Volano tra noi
lievi le parole:
incrociano soffi
di gioia e fatica
ascolto e silenzio.
Luna piena
Si è fatta tutta
luce il cielo,
sovrasta rade stelle
la luna piena
e la notte fora
tacito biancore.
Gioielli
Con occhi bagnati
di malinconia
ascolto
una pioggia sottile
lucidare i tetti.
E quelle
lunghe lacrime
d’argento
sono morbido
gioiello all’anima