Romeo e Giulietta: gli alunni della Roncalli sul palcoscenico

Emozione, adrenalina, condivisione: fare teatro per crescere


A cura degli alunni delle classi 3B e 3D della Scuola Media Roncalli di Rosà

 

L’iniziativa è stata proposta dal Teatro Bresci di Cittadella. Offerta dall’Amministrazione Comunale alla scuola media Roncalli, è andata in scena lo scorso aprile al Teatro Montegrappa. L’interpretazione dell’opera “Romeo e Giulietta” ha coinvolto tutte le classi seconde dell’Istituto (7 sezioni, 149 alunni), ma in realtà l’esperienza ha chiamato in causa l’intera scuola, perché ha richiesto uno sforzo organizzativo notevole. Ad accoglierla è stato il progetto Bullismo e Cyberbullismo, che l’ha considerata un’opportunità per lavorare sulla prevenzione: secondo la letteratura scientifica, infatti, più il clima all’interno delle classi e degli Istituti è collaborativo, più i ragazzi sentono che “il potere” (la possibilità di prendere decisioni che influiscono sulla propria vita) è condiviso, e più si sviluppano le competenze prosociali, meno si verificano casi di prepotenza, violenza, prevaricazione, bullismo. Le prove sono iniziate ai primi di febbraio. In tutto ci sono volute 56 ore di lezione: 7 ore di prove per ogni classe, poi in auditorium e, infine, al Teatro Montegrappa. Le lezioni hanno permesso ai ragazzi di lavorare sulla propria voce, sui movimenti del corpo, sullo spazio del palcoscenico, sulla recitazione. Insegnamenti che saranno utili anche in futuro, magari di fronte a un colloquio di lavoro: secondo gli insegnanti è stata una possibilità per sviluppare competenze che saranno molto importanti anche al di fuori della scuola, nella vita reale. L’esperienza ha avuto, inoltre, un valore orientativo, perché il teatro può servire agli alunni a pensarsi nel futuro (attori professionisti, ma anche semplicemente appassionati di teatro, attori per passione, spettatori…).

 

INTERVENTI DEI RAGAZZI

 

Il messaggio è l’amore tra due giovani che, nonostante la difficoltà, continuano a lottare contro gli ostacoli. Niente e nessuno può fermare l’amore. Per qualcuno quest’esperienza ha significato provare imbarazzo, per qualcuno la difficoltà di memorizzare le battute, che comprendevano un linguaggio a volte molto articolato e complesso. Controllare il tono di voce, saper esprimere le emozioni e ricordarsi bene le battute e i momenti in cui dirle, coordinandosi coi compagni.

L’ansia e l’adrenalina prima di entrare in scena; la paura di sbagliare durante l’esibizione, o fare scena muta bloccati dal timore, ma anche il divertimento e la soddisfazione di avercela fatta. Ci siamo sempre supportati a vicenda durante il percorso e soprattutto durante lo spettacolo che ci ha aiutato ad affrontare le nostre paure.

Questa esperienza ci ha insegnato a collaborare per lo stesso fine e ad essere determinati. Pensiamo che la cultura possa far crescere un gruppo insegnando gli stessi principi e a rispettarci l’un l’altro. Quest’esperienza ci ha fatto capire quanto sia dura mettere in scena uno spettacolo e quante nozioni richieda. sicuramente c’è voluto tanto lavoro di squadra.

Si potrebbe valorizzare il ruolo del teatro portandolo più spesso nelle scuole, incitando i ragazzi a mettersi in gioco in modo divertente. Lo si potrebbe rendere un luogo più fresco e attuale facendo spettacoli rivolti ad un pubblico giovane. Sarebbe interessante rendere il teatro una materia scolastica. Sarebbe d’aiuto mettere in scena film attuali con tematiche prettamente giovanili, che spazino dal giallo all’avventura.

Se potessimo ripetere l’esperienza dell’anno scorso ci piacerebbe portare in scena a teatro argomenti che trattano di guerre tra famiglie, il tema della mafia, la seconda guerra mondiale, i vari temi della cittadinanza o film (Titanic, Coach Carter, Pietro Mennea e Vado a scuola), “Il re leone”, o uno spettacolo riguardante la vita dura degli scolari che devono affrontare le avversità di ogni giorno.

Grazie a questa esperienza sono migliorata per quanto riguarda il coraggio. Nonostante la paura di sbagliare e di bloccarmi, tutto è filato liscio. Dopo aver recitato la mia parte mi sentivo liberata di un peso enorme. Questa sfida mi ha resa molto orgogliosa di me stessa e oggi avrei piacere di rivivere questa meravigliosa esperienza che mi ha rafforzato e dato sicurezza.

Arrivò il giorno della prima prova, avevo molta adrenalina e ansia. Il regista ci fece sedere sul palco e ci chiamò in ordine alfabetico per leggere una piccola parte di una storia. Ci fece fare degli esercizi per imparare a muoverci sul palco. Quella sera, appena misi piede sul palcoscenico, l’ansia sparì.

 

Mi ha aiutato ad esprimermi in pubblico perché io sono una persona molto introversa e la soddisfazione più grande è stata riuscire a recitare in un teatro strapieno di persone. Per noi è stata un’avventura emozionante ed elettrizzante perché era la prima volta che ci immedesimavamo in altre persone ed era ancora più strano vedere i compagni recitare. All’inizio non pensavo di essere portata per il ruolo di Giulietta e di non esserne all’altezza, ma grazie ai miei compagni e a Giacomo Rossetto, che mi hanno infuso coraggio, sono riuscita ad affrontare le mie paure e a parlare davanti alla platea. E’ stata un’esperienza che ha reso tutte le classi più unite, soprattutto negli ultimi due giorni, quando le prove si sono svolte nel teatro Montegrappa tutti insieme. Io avevo paura di dimenticare la battuta, dirla prima del dovuto o dirla con un tono di voce che non si sentisse e, nonostante non avessi un ruolo molto importante nello spettacolo, vedendo i miei compagni riuscirci, mi sono fatto coraggio.

 

Recitare per noi era complicato visto che non avevamo esperienza e l’ansia ci sovrastava ogni volta che dovevamo parlare. Il giorno della messa in scena diede il mal di stomaco a tutti gli attori; ma, per fortuna, non ci furono intoppi durante l’esibizione. Fu una bella esperienza che di

sicuro rifarei.

Quella del teatro è stata una bellissima iniziativa che ci ha insegnato a recitare e a emozionarci senza aver paura di mostrarci agli altri. Grazie al teatro ho fatto molte amicizie e sono cambiata: riesco a rispondere con più sicurezza, cerco di non essere sempre arrogante, ma più simpatica. Rifarei questa esperienza perché è stata una delle attività più belle proposte a scuola.

 

Il teatro è stata un’esperienza così bella e unica che non solo spero che sia riproposta quest’anno (è un’attività stupenda che può tirare fuori il meglio degli alunni e anche passioni nascoste e sconosciute), ma mi ha anche spinta a continuarlo come impegno pomeridiano. Il cuore che batte a mille, le farfalle nello stomaco e l’emozione di salire sul palco per la prima volta davanti a circa 400 persone. Appena ho recitato la mia prima battuta tutte le paure se ne sono andate perché io sapevo cosa dovevo dire, sapevo dove dovevo essere; è questo il bello del teatro.

 

La sera dello spettacolo tutte le classi guardavano i genitori entrare nel teatro. Eravamo tutti emozionati e anche con un po’ di paura di sbagliare. Alla fine dello spettacolo tutti si sono alzati in piedi battendo le mani e noi abbiamo fatto l’inchino. Eravamo felici e lo spettacolo è riuscito benissimo.

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