LETTERE ALLA REDAZIONE – VR Dicembre 2013

CI HANNO SCRITTO…

Carmelo dal carcere di Padova per l’articolo “Una rosatese in carcere”

Carissima Marina,

mi ha fatto tanto piacere leggerti.

Soprattutto mi hanno molto sorpreso e commosso le tue domande e le risposte di Nadia.

Per non parlare delle foto.

Molto bella quella con Don Oreste.

(…) In fondo alla lettera mi hai chiesto di farti sapere cosa ne penso dell’articolo, faccio prima a dirti che l’ho letto con delle lunghe pause perché non sono più solo in cella e non  volevo farmi vedere piangere.

Me ne farò fare un po’ di copie da Mita e le farò girare per le carceri.

Per ringraziarti di questa bella sorpresa divido con te questi due giorni di diario.

E ti mando un affettuoso abbraccio fra le sbarre.

Carmelo.             Padova 10/06/2013

 

Roberta da Belvedere di Tezze per la consacrazione di Don Francesco Peruzzo

Un filo rosso che traccia il mio cammino…

Questa frase mi è rimasta dentro, oltre alle tante belle parole con cui Francesco ha iniziato la sua predica, durante la sua prima Messa a Rosà, nel suo paese.

E vedendo quella Chiesa piena di tantissime persone e volti che sicuramente per Francesco rappresentavano un pezzetto del suo cammino di vita, ho immaginato che ciascuno aveva un filo rosso che si collegavano con lui.

In effetti attorno a Francesco ho visto dapprima i suoi familiari, che hanno condiviso con lui le scelte, i dubbi, le gioie più care.

Ma poi ho visto anche gli animatori, i giovani, giovanissimi, l’A.C.R. , quelli che hanno “lavorato” con lui anni fa e che si sono riconosciuti sicuramente nelle foto che scorrevano durante la festa, e quelli di adesso che magari conoscono Francesco un po’ meno.

Ho visto i tanti che hanno cantato durante la S. Messa, la banda che suonava fuori e quelli che hanno suonato e cantato al pranzo;  così diversi, ma così importanti nella sua vita e forse anche nella sua crescita.

Poi ho visto le persone di Dueville che conoscono Francesco solo da quando ha iniziato il suo percorso per diventare sacerdote, ma con i quali ha già instaurato un bel rapporto.

E  poi, ma non per ultimi, ho visto tutti i religiosi che erano presenti a questa bella festa: i suoi compagni di corso, i sacerdoti con i quali ha avuto opportunità di vivere insieme, le religiose, i sacerdoti che sono “passati” per Rosà ai quali la gente ha riservato un’accoglienza veramente calorosa.

Infine mi metto dentro anch’io, che ho avuto l’opportunità di fare un campo estivo con la Comunità di Rosà e che da li è nata una bella amicizia con Francesco.

Questo filo si è snodato lungo tutte queste persone e mi piace pensare che tutti, poco o tanto,  hanno dato il loro contributo affinché Francesco potesse realizzare il suo sogno, diventare sacerdote, al servizio di Nostro Signore.

E mi piace anche pensare che questo filo rosso sia ben lontano dall’esaurirsi, che si può ancora srotolare e annodare dove il Signore vorrà.

Allora tanti tanti Auguri e non risparmiarti mai quando si tratta di AMARE!

Ciao Roberta.

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